La lunga notte dell’Anima comincia quando sei un bambino, quando vieni a questo mondo.
Di giorno in giorno, da quel momento, la tua identità viene ben definita: dal tuo nome, dal luogo in cui nasci, dal mondo che ti circonda in quel momento, dai tuoi genitori, dai tuoi fratelli o sorelle se ne hai, dai tuoi parenti, dagli amici, dai conoscenti, da tutto quello che è il contesto sociale nel quale sei nato e crescerai.
Accade, un po’ per volta, che quello che è un lieve ricordo, dolce e sottile, della voce della tua Anima perda sempre più volume, si affievolisca, mano a mano che cresci, tanto da arrivare anche a non ricordare più di avere un’Anima.
L’dentità
Ora cominci a identificarti con quello che il mondo ha deciso per te.
Ogni scelta parte da come conviene agire per essere accettato, da quello che rende la convivenza con gli altri più semplice, in base ai dogmi, alle usanze, alle abitudini, agli insegnamenti, ai ricatti morali e affettivi, alle esperienze che vivi. In base a tutto questo cominci a creare delle identità che pian piano prendono il comando nel cammino della tua vita e concretizzano la tua realtà.
Ed è così che tu inizi a credere di essere ciò che provi, ciò che manifesti, ciò che sei ogni giorno in ciò che fai.
Nonostante continue scelte e apparenti trasformazioni, nulla però cambia realmente.
Ogni realtà dettata dall’individuo identificato con la propria identità, è sempre uguale a se stessa, in un modo o nell’altro non è la tua Anima che sta guidando, perché non sei più consapevole di essere quel tutto unito alla Sorgente.
Anzi, no. Ogni tanto te ne accorgi. Te ne accorgi quando fai sport, quando cammini in mezzo alla natura, quando sei solo a suonare un po’ di musica, oppure quando canti, mentre disegni, dipingi, mentre crei qualcosa, mentre cucini, mentre fai meditazione.
Può succedere che nel frastuono della società, di tanto in tanto, tu percepisca un soave sottofondo, quel sottofondo sei TU.
La lunga notte dell’Anima viene rischiarata da un bagliore, ma come risvegliarsi completamente?
Percepire l’Anima
Tu sei quel puntino, quel nulla che a tutto tondo chiamiamo Anima e che non ricorda nemmeno più di esistere, perché tu con lei, tu Identità, non ci parli mai. Identificato in essa non ci pensi proprio a smettere di vivere e dirigere la tua esistenza per seguire lo scopo dell’Anima che in realtà stai incarnando, quindi ripeti e perpetui ogni giorno le stesse abitudini, in un girotondo senza sosta, né meta.
Ma l’Anima scalpita, vuole farsi sentire e comincia pian piano a intromettersi furtivamente in quei momenti in cui, quasi inconsapevolmente, ti connetti con lei. In quei momenti di flusso in cui la tua energia scorre liberamente, e mentre l’identità dorme ed è distratta o sei rilassato e preso dalla realizzazione di qualcosa, l’Anima parla e canta, felice di sorriderti un’altra volta in questo mondo, consapevole di aver aperto uno squarcio dentro di te.
Il risveglio
Da questo momento tutto cambia: l’Amore ti pervade e ti accorgi di non poter più fare a meno di quella cosa che ti porta lì: dipingere, suonare, camminare, andare in bicicletta, scrivere. In quei momenti ti senti libero, felice, leggero, ti senti te stesso, anche se non sai definire bene chi sia quel te stesso.
All’improvviso comprendi di non dover rendere conto a nessuno di ciò che dici e di ciò che fai, di ciò che sei, perché semplicemente ESISTI e sai di non esserti mai sentito così vivo.
Ciò è magnifico, come potresti ora rinunciarci?
La vita si manifesta attraverso di te
Tutto questo è VITA, è la vita vera che scorre e si manifesta attraverso di te. Quella che non hai abitato per lungo tempo, perché hai accantonato la possibilità di percepire il vero te stesso. Non quella bambina o quel bambino che tutti volevano in un certo modo, oppure quel lavoratore che i tuoi capi, i tuoi soci, i tuoi dipendenti cercavano. Non sei nemmeno quel figlio, quel padre o quella madre che ti hanno insegnato ad essere, o che si aspettano che tu sia.
Sei semplicemente TU, un’Anima in cammino che ha deciso di venire in questo mondo per ricordarsi di sé, consapevolmente.
Quando ti sei perso?
Quando nasci e nei primissimi anni della tua vita tutto è molto naturale per te: non chiedi, semplicemente urli, manifesti la naturalezza di quello che sei, ma le regole, l’educazione, la società, la famiglia in cui cresci fanno il resto, ti dicono: “No, tu non puoi essere ed esprimere quello che sei .”
Così da bambino accetterai senza possibilità di scelta di dover alzare la mano per chiedere il permesso di espletare le tue necessità fisiologiche, non poter mangiare quando hai fame o dover invece mangiare ciò che non ti aggrada, esprimerti secondo le modalità che si aspettano le persone più grandi di te e, alla fine, ti ci abituerai e lo troverai normale.
Ti diranno di colorare dentro ai margini, margini che qualcuno che non sei tu ha tracciato, senza darti nemmeno una spiegazione.
Tutto ciò è una metafora per raccontarti quello che è probabilmente successo anche a te e perché ad un certo punto della tua vita tu ti sia ritovato in mezzo alla nebbia, in un vicolo cieco.
Stai però finalmente vedendo il buio in cui la tua Anima si trova. Lo stai guardando, ora ne sei consapevole.
“La via della luce passa necessariamente da luoghi oscuri, in cui non dovete fare altro che adattare la vista con costante serenità, nella certezza che essa presto vi mostrerà i perimetri in cui vi siete chiusi per giorni, mesi, a volte anni.”
Tratto dal mio libro
“LETTERE A NOAN – Diario di un’Anima in cammino“
La luce
La tua Anima scalpita perché ha trovato uno spiraglio di luce in quel buio in cui ti sei calato per non sentire, per non vedere, per non ascoltare. Sei fuggito tra i rumori della folla per poi ritrovarti d’un tratto in un grande silenzio, un silenzio fatto di oscurità.
In quell’oscurità ad un certo punto hai sentito quella voce e l’hai riconosciuta, sai che ti appartiene da sempre, è una voce amica. Ora comprendi che la luce e il canto che hai percepito mentre creavi, mentre facevi quella cosa che ti ha fatto dimenticare le preoccupazioni, è qualcosa che esiste veramente.
Ma allora perché nel mondo là fuori non l’hai mai sentita quella voce?
Sentire la voce dell’Anima
Perché la realtà esterna è la proiezione delle identità di ognuno di noi e le identità sono maschere, sono un aggregato di convinzioni, immagini che abbiamo creato di noi stessi sulla base di quello che ci hanno insegnato, di come ci hanno valutato gli altri e abbiamo quindi deciso di fare nostre per essere accettati. Di conseguenza abbiamo creato una realtà illusoria, e con quella realtà la luce e la voce dell’Anima c’entrano ben poco, in quanto è una realtà che nasce dall’illusione di essere qualcuno che non si è veramente.
Come potrebbe un’illusione generare ed espandere Luce?
Un’illusione nasconde un riverbero che ti mostra qualcos’altro e quando cominci a percepirlo non puoi più fare a meno di andargli incontro.
Cominci a sentire la vita vera, quella che la tua Anima ha scelto di sperimentare, quella da cui scaturisce un sapere eterno, infinito, un potenziale, una manifestazione completa della tua vera percezione, di una verità che va oltre ogni sapere terreno.
Quella verità sei tu, al di là delle maschere, delle identità che ti sei creato.
E così quando all’improvviso ti sei ritrovato in questo buio nel quale sei caduto perché tutte le tue identità non hanno saputo reggere l’intensità di quella luce, da quella crepa hai potuto scorgere più infinito che in ogni altro anfratto o giorno di Sole vissuto fino a quel momento.
L’identità crolla
Il buio dell’Anima è la dimenticanza di essa, il buio dell’Anima è la gestazione di un nuovo epilogo, questo epilogo è la rimembranza di chi sei e l’assegnazione ad ognuna di queste identità della sua fine. In questa fine ogni tua certezza si frantuma e quello che fino ad un attimo prima era un punto fermo della tua esistenza ora non ha più alcun significato, diventa estraneo, come se appartenesse a qualcun altro.
Le certezze che ti eri costruito servivano a reggere in piedi un castello di carte, atto a mantenere in vita una o più delle tue identità, che ora hai smascherato e non possono essere più credibili, né ai tuoi occhi né a quelli degli altri.
Ed ecco che arriva la CRISI.
La crisi d’identità
Essa mette fine alla lunga notte dell’Anima, ma non è esente da dolore, fatica, anzi, più fai resistenza alla resa più soffri.
Da quel momento tutto comincia a muoversi e non hai più scelta in questo senso, il cammino è cominciato e tutto arriva per allineare in un eterno equilibrio, consapevolezza e risoluzione.
Di pari passo evolvi, cresci e in quella crisi cominci a dipanare e a risolvere tutto quello che è stato lasciato indietro, in sospeso e ostacola questo progredire della tua Anima.
Crollano certezze, relazioni si chiudono, ti trovi davanti a scelte importanti perché sai di non poter più vivere in delle illusioni. Fingere non è compatibile con il tuo sentire, scendere a compromessi non è più una opzione tra cui scegliere.
In tutto questo maremoto, cominci a comprendere sempre di più il linguaggio della tua Anima, a riconoscerne il suono della voce, le sfumature, cominci a comunicare con te stesso come non hai mai fatto prima. Percepisci tutto l’infinito di cui sei fatto e comprendi quanto ti sia limitato nella visione delle possibilità che tu hai il potere di manifestare.
I limiti che hai messo a ciò che potevi ricevere, a ciò che potevi fare sono qualcosa a cui tu hai creduto e dato potere, a supporto di una identità che altro non era che una maschera dimenticata sul viso. Hai rinunciato perciò a quello che invece il cammino della tua Anima aveva in serbo per te.
Le tue infinite potenzialità
Ricongiungerti alla tua Anima significa lasciar andare quelle identità, togliere loro il comando. L’identità al pari di un vestito che si appoggia sul tuo corpo fisico e ti serve per camminare serenamente nel mondo, nulla di più, non deve guidare i tuoi passi né determinarli, ma supportarli.
Ricorda, se ciò che percepisci è nel viaggio deciso dall’Anima allora esso si manifesterà se lo permetterai.
Può esistere qualcosa che non hai mai visto ancora con i tuoi occhi ma che percepisci dentro di te, ed è l’infinito che abita dentro ognuno di noi, ma di cui non tutti siamo consapevoli.
Quando percepirai in modo nuovo, comincerai a osservare il mondo come uno spettatore e niente più ti influenzerà come prima. Ti renderai conto di poter osservare anche le tue varie identità, o ego, avvicendarsi nel fare rumore dentro di te per non perdere il potere di creare illusioni nel tuo procedere, al solo scopo di sopravvivere dentro di te.
Tu sei una fonte creatrice che qualora si attaccasse alle manifestazioni esterne o a delle idee della mente, perderebbe la propria connessione con il luogo da cui proviene e si perderebbe di nuovo in un mondo fatto di illusioni.
Occorre non attaccarsi mai troppo a ciò che nella vita si vive e si manifesta, ma assaporarlo, trarne insegnamento e andare avanti.
La consapevolezza ritrovata
Ciò che fa parte dell’Anima è eterno, senza limiti e confini, mentre tutto ciò che si manifesta attraverso l’identità ha la necessità di fermarsi e riconfermarsi in una serie di caratteristiche precise, limitate e limitanti.
Concediti la possibilità di essere curioso, di esplorare il tuo mondo interiore, di conoscere le modalità di percezione che ti appartengono e vai oltre i confini di quelle stanze della mente. Non ti perderai, ma avrai l’immenso dono di sentirti finalmente nella tua indefinibilità, così tangibile, fatta di amore e coraggio, sete di conoscenza e di esperienze.
Crolleranno le certezze di ciò che non è più funzionale al cammino della tua Anima e consoliderai nella tua piena consapevolezza quali siano i reali valori con i quali sei venuto a manifestare e vivere l’esperienza chiamata VITA.
Con Amore, Barbara